don’t grow up.. it’s a trap!

quando ero ragazzina, ricordo che mia mamma parlando di me con qualche sua amica disse che io avevo la “sindrome da prima figlia”.

io sono la seconda. Mia sorella più grande è nata dal primo matrimonio di mia madre, e io sono la prima del “secondo gruppo”.

Ricordo che nel sentire quella definizione, ma soprattutto il tono con cui mia madre lo diceva, mi ha sempre fatto sentire fiera… orgogliosa.

orgogliosa di che poi, non lo so.

Mia sorella più piccola è nata quando io avevo un anno e nove mesi. Uno dei racconti preferiti di mia madre è quello di quando tornò a casa dall’ospedale con mia sorella e la mattina dopo venne come al solito a svegliarmi con un biberon di latte. Dopo due o tre ciucciate ho smesso di bere, l’ho guardata e le ho detto “io ormai sono grande” e da quel giorno iniziai a bere il latte dal bicchiere. Anche il pannolino, lo tolsi subito perchè arrivata mia sorella, io ero grande, e le cose da piccoli non le ho fatte più.

negli ultimi tempi, questi aneddoti hanno iniziato ad avere un sapore diverso dentro di me. Questo essere cresciuta così subito, questo essermi negata, quasi da sola (a detta di mia mamma) i momenti che caratterizzano un bambino in quanto dipendente dagli adulti, tutte queste cose hanno smesso di essere motivo di orgoglio o fierezza. Hanno piuttosto iniziato ad avere un altro sapore.. un velo di tristezza e di rimpianto.

Oggi sono “la figlia che non da pensieri” quella di cui non ci si deve preoccupare, perchè è assennata, autonoma e indipendente.

Il mio non dare pensieri a mia madre è semplicemente il fatto che non voglio deludere questa idea di figlia indipendente che ha, che mi ha disegnato addosso. Anche quando ho dei problemi, delle ansie, delle preoccupazioni e gliene parlo (raramente nascondo qualcosa a mia madre) mi rendo conto di farlo, ma sottolineando il fatto che so già come fare, che c’è una soluzione e che comunque ho tutto sotto controllo.

non mi sento libera di affidarmi a lei.

in effetti non sono tanto capace di affidarmi a qualcuno.

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