Codice Giallo

Quando in un pronto soccorso dopo che gli hanno assegnato codice giallo per la pressione alta lui si alza per andare a cercare del cibo alle macchinette perchè ha fame, e torna con un bicchiere di caffè e una faccia da pirla perchè “non so, ero lì davanti e mi è venuto automatico prendere il caffè” e tu quindi te lo bevi, perchè mentre lui è al telefono gli stai di fronte col bicchierino fumante in mano senza nemmeno un cestino nei paraggi ti senti scema, e ingoi veloce perchè sa di polimero sciolto più che di qualunque altra cosa…

Quando dopo un po’ che abbiamo mangiato i tarallini presi alla macchinetta (perchè, sì aveva preso anche del cibo salato prima di diventare pirla davanti la macchinetta del caffè) lui si infila un dito in bocca per grattare via un tarallino dai denti, e io lo guardo inorridita dicendogli “hai schiacciato i bottoni di una macchinetta per il cibo di un pronto soccorso! Ora non sapremo mai di cosa sarai morto!!”…

Quando per rispondere ad un whatsapp in cui sta raccontando “sono in ProntoSoccorso e mi hanno assegnato il codice giallo” dall’altra parte chiedono “mandami una foto” lui invece di mandare la foto del foglio del ProntoSoccorso manda un selfie col pollice in su e la faccia da cretino…

Quando domandandoci perchè abbiamo scelto di andare nel ProntoSoccorso di fuori Milano invece che uno qualunque di dentro Milano, lui realizza di essere in piena “giargiania” e poi ispirato al milanese imbruttito di cui è devoto fedele, si volta e mi dice “cavolo.. Siamo capitati in un ammazzapoveri“.

Allora, magari anche un po’ per esorcizzare quel filo di preoccupazione che comunque ti pervade, un po’ perchè sono quasi due ore che sei lì ed inizi ad essere un filo stanca, a quel punto inizi a ridere in un modo che non ha soluzione. Non puoi fermarti. Guardi la vecchietta che è appena entrata con un enorme cappello di lana in testa, e non ce la fai. Lui è più stupido di te e continua a dire cose sempre più sceme. E tu inizi a lacrimare per quanto stai ridendo.

E alla fine va bene così, che in qualche modo bisogna arrivare al momento in cui ci mandano finalmente a casa… Altre due ore più tardi.

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