Liste maniaco-compulsive, e altri giochi matematici.

Tu che malattia hai..?

Io scrivo liste!

Ogni volta che parto per le vacanze o mi capita di dovermi preparare per andare da qualche parte, gestire una serata con uno dei gruppi o simili, io inizio a fare la valigia (o la borsa) “virtualmente”, giorni prima, direttamente dal cellulare!

Inizio a pensare e capire a cosa mi servirà e me lo appunto da qualche parte – negli anni ho perfezionato l’arte “dell’appuntarmi” le cose – così che nel momento in cui dovrò fare la valigia è tutto già deciso, e devo solo spostare le cose dalla casa alla valigia.

Di solito prima di una partenza ho sempre più liste in corso. Una per la valigia (divisa in capi d’abbigliamento, accessori, cose da bagno, altro) e un’altra per gestire le cose da fare prima della partenza (lavatrici, comprare cose, andare a fare la ceretta, svuotare le schede SD della reflex e controllare che le foto siano state già backuppate sui vari hard disk, …).

All’inizio dei tempi gestivo tutto con un elenco di cose scritte su un foglio, poi sono passata a liste scritte su messaggi di testo nel telefono. Negli ultimi anni ho scoperto Google Keep e mi sento la persona più felice del mondo visto che posso leggere e aggiornare le liste da telefono, PC o qualunque altra cosa connetto a google 😀

In tutto questo, visto che tra le altre cose sono un’accanita lettrice di blog, mi sono resa conto che un articolo su come fare la valigia è stato praticamente il must degli ultimi tempi per i vari blogger (cioè, quelli veri.. che hanno qualcuno che legge il loro blog.. quelli che adesso si chiamano influencer..) e ho anche scoperto che fare le liste è uno degli strumenti chiave per fare la valigia perfetta. Ecco, io lo sapevo già! E senza aver letto uno dei dodicimila articoli (o libri!! ho visto almeno 2 o 3 libri sul “come fare la valigia”) che pullulano per il web!

Mi sento come quando qualche anno fa ho visto in libreria questo libro:

come tagliare una torta

e mi è tornato prepotentemente in testa quando io e mia sorella eravamo piccole e litigavamo mortalmente se dovevamo dividerci una porzione di dolce, o di focaccia, o di qualunque cosa arrivasse a noi come “pezzo unico”.

Dopo litri di lacrime, graffi, strilli (e anche qualche sberla ben assestata da parte di nostra madre) abbiamo raggiunto in autonomia l’accordo riportato nelle prime pagine del libro, l’armistizio sul quale si basa il fatto che sia io che lei siamo ancora vive, non ci siamo cavate gli occhi e non ci siamo strappate proprio tutti i capelli dalla testa.
L’antico e fedele mantra è stato: Io taglio. Tu scegli. Solo in questo modo avevamo la garanzia che le due parti sarebbero state il più simili possibile e ci siamo godute le nostre fette di crostata sicure di aver avuto quello che ci spettava!

…in effetti io avevo poi individuato una strategia con la quale riuscivo ad ottenere non solo che una parte fosse più grande… ma anche che lei ingenuamente scegliesse l’altra pensando di fregarmi… ma non mi sembra onesto rendere pubbliche certe cose… un po’ come i video che ti spiegano come togliere l’antitaccheggio dei negozi dai vestiti… sono contraria alle scorciatoie gratuite! Se proprio vuoi fregare qualcuno, è giusto che trovi autonomamente il modo di farlo! (giusto per la cronaca, non ho mai nemmeno pensato di togliere l’antitaccheggio dai vestiti… così… per chiarire..!!)

 

 

 

 

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